La Legge di Bilancio 2021 ha previsto un credito d’imposta nella misura del 50% per i beni strumentali 4.0, ovvero per qui beni, materiali ed immateriali inclusi negli allegati A e B alla Legge 232/2016.
Il credito del 50% è utilizzabile in tre anni e cumulabile con altre misure agevolative come la Sabatini ed il credito d’imposta per investimenti nel mezzogiorno. L’agevolazione spetta a partire dall’anno in cui avviene l’interconnessione, con utilizzo del credito a partire già da medesimo anno, mentre il mantenimento della stessa nel tempo presuppone che l’investimento venga mantenuto nel corso del tempo. Tuttavia è bene precisare che l’interconnessione e la redazione della relativa perizia non sono sufficienti, essendo necessario che l’impresa operi in modalità 4.0, creando cioè integrazione tra macchine, persone e sistemi informativi, come previsto dell’Agenzia delle Entrate già con la circolare 4/E/2017.
E’ dunque necessario che i potenziali beneficiari della misura tengano ben presente il percorso da compiere che non può limitarsi all’acquisto del bene, alla sua interconnessione ed alla formalizzazione della perizia, ma deve prevedere una gestione integrata del processo basata sulla “collaborazione” tra macchine, persone e sistemi informativi interni.
Questa precisazione sopra richiamata ovviamente riguarda anche gli investimenti fatti negli anni pregressi e rientranti nell’agevolazione fiscale dell’iperammortamento, ai sensi della Legge n.232/2006, oppure rientranti nell’agevolazione fiscale del credito di imposta 4.0 nella misura del 40%, ai sensi della Legge n.160/2019.